Uno sfogo sulla didattica a distanza

Di seguito lo sfogo di un collega che, come tanti, prima ancora di ricevere indicazioni, pressioni o altra da Ministro, dirigente o genitori, ma animato da senso civico e dedizione, si è messo di buona lena a pensare ed inventare per cercare di salvare il salvabile.
Forte la delusione dovuta, nonostante l’enorme sforzo di tanti insegnanti, al non riconoscimento sociale. Continuiamo a pagare il prezzo della propaganda che per decenni ha smontato l’autorevolezza e la dignità dei docenti. Continua a leggere

Perplessità della Gilda degli Insegnanti su metodo e merito del decreto legge sulla scuola

DECRETO SCUOLA, GILDA: PERPLESSITÀ SU METODO E MERITO

“Considerata la straordinarietà della situazione di emergenza e l’approssimarsi della fine dell’anno scolastico, comprendiamo la necessità di adottare misure in tempi rapidi, ma ciò non giustifica il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali rappresentative di un milione di lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola. Continua a leggere

Didattica a distanza: problemi di comunicazione scuola famiglia

In questi giorni capita spesso a docenti di subire rimostranze in “consigli telematici” in cui sono invitati genitori che si sentono in diritto di sindacare sull’operato.
Capita inoltre che rappresentanti dei genitori inviino email con elenchi di richieste, spesso indirizzate a singoli docenti, che i dirigenti inoltrano ai rispettivi consigli di classe affinché si adeguino.
Prendendo spunto da una di queste email, ho scritto le seguenti riflessioni.
Le rimostranze dei genitori dimostrano chiaramente che noi stiamo sbagliando almeno a due livelli: quello comunicativo e nell’utilizzo degli strumenti.
A livello comunicativo stiamo dando (non solo le singole scuole, ma tutta l’informazione) un’idea sbagliata di quello che è possibile fare con la didattica a distanza, cioè che si può tranquillante compensare il fatto di non frequentare materialmente la scuola. Si va addirittura oltre, viene velatamente trasmesso il messaggio che la didattica a distanza può essere migliore in quanto tecnologica e quindi adatta ai “nativi digitali” (difficile immaginare una definizione più sbagliata: in realtà sono analfabeti digitali), più moderna, più vivace. Continua a leggere

Una lettera di una docente sulle condizioni della cosiddetta “didattica a distanza”

Buongiorno,
 
sono un’insegnante, mi chiamo A. Z. e scrivo per chiedere lumi riguardo i comportamenti da adottare in questi straordinari frangenti e per condividere alcune estemporanee riflessioni con chi le vorrà leggere.
 
Ho visto quanto riportato nel sito del sindacato e, naturalmente, traggo conclusioni che NON concordano con le direttive del mio DS di cui riporto solo l’ultimo esempio.

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Scuola e sanità: un destino comune!

Prima di parlare della sanità e della scuola statale al tempo del coronavirus, occorre una breve prodromica digressione.

Per onestà intellettuale, gli attuali governanti arrivano al comando dopo più di 25 anni di feroci politiche neoliberiste, poste in essere da tutti quelli che li hanno preceduti, nessuno escluso, al grido “L’Europa lo vuole“, evocando il grido “Deus vult”, che portò i Crociati in Terrasanta. Le loro responsabilità sono pertanto limitate all’arco temporale del loro governo.

Possiamo tuttavia annoverare anch’essi tra i neotolemaici italiani, che si caratterizzano per avere tre certezze assolute: la NATO in politica estera, l’euro in economia e l’Unione Europea per tutto il resto.

La moneta, che normalmente è solamente un mezzo, in Italia è invece diventata un fine. Continua a leggere

Covid-19: pro bono malum

Mia nonna materna, classe 1898, soleva spesso esclamare: il Signore è Grande!
Donna semplice, non acculturata, ma di grande intelligenza, con quella esclamazione si riferiva all’imperscrutabilità dei disegni divini e che pertanto bisognava essere speranzosi, perché a volte dal male scaturisce il bene. Continua a leggere