Uno sfogo sulla didattica a distanza

Di seguito lo sfogo di un collega che, come tanti, prima ancora di ricevere indicazioni, pressioni o altra da Ministro, dirigente o genitori, ma animato da senso civico e dedizione, si è messo di buona lena a pensare ed inventare per cercare di salvare il salvabile.
Forte la delusione dovuta, nonostante l’enorme sforzo di tanti insegnanti, al non riconoscimento sociale. Continuiamo a pagare il prezzo della propaganda che per decenni ha smontato l’autorevolezza e la dignità dei docenti.

Sono davvero tra il deluso e l’incavolato. Tutti i docenti che io conosco si stanno sbattendo come mai è successo.
Stiamo lavorando h 24…
Abbiamo iniziato a pensare come poter fare ben prima che il Ministro e i tuttologi del web sapessero cosa sono e come funzionano Meet, Zoom, Google Moduli Classroom e compagnia cantante…
Adesso sembra che senza interventi per ammaestrare quella massa di lavativi buoni a nulla degli insegnanti la scuola sarebbe allo sbando…ma Santo Dio!
Vi siete accorti solo ieri che c’era il problema della scuola e solo perché vi siete trovati i figli in giro per casa.
Abbiamo comprato microfoni, webcam, tavolette grafiche con i nostri soldi (perché non si potevano comprare col buono docenti..ma la gente non lo sa…e da aria ai denti) tutto per poter iniziare alla svelta.
Ho appena riagganciato dopo il colloquio con un genitore.
Poi leggo certi post….
Per i mondiali tutti insegnano al CT, oggi tutti insegnano ai docenti e tutti sanno cosa dovremmo fare….
L’ultima volta che siete stati a scuola è stato per vedere i cartelloni del vostro esame…
Basta! Forse in questo momento non saremo importanti come medici e infermieri ma almeno lasciateci lavorare..
Un po’ di stima ci farebbe piacere.
Un docente medio Italiano