#labuonascuola: bocciati scatti di merito e chiamata diretta prof

E´ quanto emerge dai risultati del sondaggio on line condotto dalla Gilda degli Insegnanti sul Rapporto #labuonascuola.
Fonte: http://www.gildains.it/

Dell´abolizione degli scatti di anzianità e dell´introduzione di un percorso di carriera che premi soltanto il 66% dei docenti ogni tre anni, gli insegnanti non ne vogliono proprio sapere. Bocciata senza appello anche la chiamata diretta da parte dei presidi sulla base di un Registro nazionale dei docenti. Pollice verso pure riguardo la possibilità per famiglie e studenti di scegliere i programmi di studio.
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La carriera e gli stipendi dei docenti nel documento #labuonascuola

Il nuovo meccanismo degli scatti stipendiali non è costituzionalmente corretto. A parità e quantità di lavoro, impegno e merito esso non assicura lo stesso trattamento economico; essendo fissato per legge il numero di docenti meritevoli dello scatto stipendiale (i due terzi) in ogni scuola o rete di scuole senza considerare l’effettivo merito di ognuno

di Rosario Cutrupia

11 Novembre 2014 (3.4 MiB, 1460 downloads)

Nonostante tutte le enfatiche dichiarazioni sulla scuola: “la scuola è la priorità del Paese” e su di essa si ha l’intento di “mobilitare le risorse che servono”, nei fatti si continua a sostenere che un docente, in possesso di laurea specialistica e abilitazione all’insegnamento, meriti uno stipendio iniziale di circa 1.300 euro al mese e che possa,probabilmente, rimanere tale per tutta la vita lavorativa di un terzo dei docenti.
A ben pensarci, con un simile stipendio basta pagare un affitto o un mutuo per finire sotto la soglia della povertà.
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#labuonascuola, incontro sindacati-Miur: Gilda proclama stato di agitazione

Dichiarazione di Rino Di Meglio, a commento dell’incontro avvenuto oggi pomeriggio al Miur con il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini
Fonte: http://www.gildains.it/

Siamo profondamente insoddisfatti dell´incontro avuto oggi con il ministro Giannini, domani proclameremo lo stato di agitazione e avvieremo, come da prassi, il tentativo di conciliazione con il Governo per il rinnovo del contratto“.

E´ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando l´incontro avvenuto oggi pomeriggio al Miur con il ministro dell´Istruzione Stefania Giannini.
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Insegnanti: teste ben fatte, ma come?

Chi decide le competenze e i modi di pensare? Ci possono essere diverse competenze e modi di pensare che non siano quelli desiderati o imposti dalla classe di governo? Il nostro timore è che si crei una oligarchia di politici/pedagogisti/burocrati che diventi portatrice di una visione autocratica del mondo e del sapere, o meglio della comunicazione delle modalità del sapere

di Fabrizio Reberschegg

11 Novembre 2014 (3.4 MiB, 1460 downloads)

Nel documento sulla “Buona Scuola”, nella parte dedicata ai docenti su formazione e carriera nella“buona scuola” si sposa una visione della didattica e della pedagogia che lascia alquanto perplessi. Tutto ciò inserito in una prospettiva di una scuola che deve dialogare con il mercato del lavoro diventando strumento di superamento della disoccupazione diventata ormai fenomeno strutturale nell’attuale crisi economica. Agli insegnanti si chiede “che non insegnino solo un sapere codificato (più facile da trasmettere e valutare), ma modi di pensare (creatività, pensiero critico, problem-solving, decision-making, capacità di apprendere), metodi di lavoro (tecnologie perla comunicazione e collaborazione) e abilità per la vita e per lo sviluppo professionale nelle democrazie moderne”.
Dando per scontato che i docenti non siano in grado di possedere le competenze sufficienti e necessarie per insegnare modi di pensare, metodi di lavoro e abilità per la vita professionale si prospetta un vasto piano di formazione per tutti di docenti che di fatto diventerebbe obbligo di servizio. Ora i problemi che si pongono sono molto complicati. In primis che cosa significa superare il “sapere codificato”e insegnare modi di pensare? Poi, cosa significa la vita professionale nelle democrazie moderne? Infine, chi dovrebbe essere titolato a formare i docenti essendo in grado di possedere saperi e competenze per definire chiaramente i percorsi di approfondimento atti a raggiungimento di obiettivi così ambiziosi?
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Il merito degli Insegnanti, il merito e gli Insegnanti

Ma con chi e su cosa dovrebbero competere i Docenti, per il bene della scuola?
Tutti gli insegnanti di Italiano, ad esempio con tutti gli Insegnanti di Italiano di uno stesso istituto?
Tutti gli insegnanti di un consiglio di classe, tra di loro, a prescindere dalla disciplina insegnata?
Tutti gli insegnanti di una scuola, con gli insegnanti delle altre scuole?

di Giorgio Quaggiotto

11 Novembre 2014 (3.4 MiB, 1460 downloads)

Forse è già troppo tardi….
… ma niente come la concorrenza riesce ad aguzzare l’ingegno, stimolare la produttività, premiare i capaci e i meritevoli, emarginare gli inadatti e i lazzaroni e, soprattutto, dare al Paese studenti migliori… A. De Nicola (Repubblica 1/09/2014).

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L’assunzione dei precari: a carico di chi? O meglio, come rigirare i docenti con una partita di giro

Non ci sono nuove risorse per la scuola, ma una partita di giro: i soldi nel bilancio del MIUR che erano destinati agli scatti di anzianità e alle supplenze brevi e lunghe vengono utilizzati per la stabilizzazione dei precari.

di Gianluigi Dotti

11 Novembre 2014 (3.4 MiB, 1460 downloads)

Fin dal suo insediamento il Governo Renzi ha manifestato un “grande interesse” per la scuola, ricordiamo tutti le molte promesse che lo stesso premier e diversi ministri hanno pubblicamente fatto in questi mesi in occasione delle visite nelle scuole di alcune regioni d’Italia (ad esempio, i 3 miliardi di euro per le “scuole belle”, l’edilizia scolastica).
Allo stesso modo e con grande impegno propagandistico, mercoledì 3 settembre, il Presidente del Consiglio ha presentato il piano per #labuonascuola condensando in un video di 3m e 47s il documento cartaceo di 136 pagine (lo si trova all’indirizzo https://labuonascuola.gov.it/).

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