Fonte: http://ricostruiremirandola.wordpress.com/2012/09/20/avere-pazienza-senza-miracolo/
A quattro mesi dalla prima botta, il sentimento più diffuso è lo sconcerto. Noi, “brava gente sempre pronta a rimboccarsi le maniche”, non capiamo come e da chi saremo aiutati fino in fondo, e se lo saremo davvero.
« L’estate è stata spesa bene? Perché, per esempio, gli scolari di Mirandola e degli altri comuni cominciano le scuole in accampamenti, tende da circo, alberghi, campi da tennis, ecc. in attesa delle sedi scolastiche provvisorie? » (vedi alcune immagini)
« Perché gli appalti hanno i loro tempi… Genitori, abbiate pazienza… cercate di capire…», risponde il portavoce dell’amministratore.
« Ma », viene da chiedere, « nessuno ha pensato ad azioni straordinarie, a fronte di una situazione altrettanto eccezionale? Non avremmo potuto chiamare il genio militare? »
« Sarebbe costato troppo », risponde l’esponente del popolo, sempre troppo lesto nel giustificare chi comanda.
Così, sembra inevitabile ritornare all’abusata fiducia nelle istituzioni. Quella fiducia che, per esempio, prima e dopo il sisma non ci fa esigere una strada decente (o una nuova ferrovia?) per raggiungere Modena.
Ma una cosa va detta. Qualcuno l’ha detta, in pubblico. È mancato al territorio un referente politico tenace, che potesse ottenere tutti, tutti i crediti necessari. Per chi produce l’1,8% del PIL nazionale.
Possiamo anche ammettere, infatti, che i sindaci (e gli altri amministratori) siano bravissimi nel distribuire le briciole destinate alla ricostruzione, ma il fatto è che qui occorre un miracolo.
E non è così, in termini di briciole, che si intende la moltiplicazione dei pani.
Bisogna trovare il modo di partire da più pagnotte. E invece, anziché esigere l’emissione mirata di credito produttivo nazionale, negoziano, concertano, imbandiscono tavoli di trattative, siglano protocolli di intesa, implorano le banche, ecc.
E intanto, sono passati quattro mesi.