Chiarimenti tecnici e domande sulla Carta del Docente (€ 500)

Nella notizia del MIUR del 12 novembre si trovano le istruzioni per arrivare a spendere i € 500, seguendo una procedura indicata come in scadenza il 4 dicembre 30 novembre. Un chiarimento espresso dal MIUR durante l’incontro del 21 novembre con i cinque sindacati rappresentativi ha formalizzato una proroga: sarà a partire dal 4 dicembre 30 novembre che la procedura potrà essere iniziata e conclusa nella sua interezza.

Per inciso chiariamo che, contrariamente a quanto lasciato intendere l’anno passato, le somme entro i € 500 rimaste non spese al 31 agosto 2016 saranno spendibili quest’anno. D’altra parte, le somme spese dall’1 settembre al 30 novembre saranno scalate dai € 500 magnanimamente concessi quest’anno.

Riassumendo, cari colleghi, la carta annonaria elettronica (il “borsellino elettronico”) sarà ottenibile con i seguenti due passi.
In neretto le domande spontanee.

1) dal 28 novembre, richiedendo a quattro società convenzionate con il MIUR un numero identificativo. Si tratta di un ennesimo numero univocamente assegnato (nel Sistema Pubblico di Identità Digitale, SPID), dopo il Codice Fiscale e la Partita che trovate indicata nel cedolino dello stipendio. Non bastavano questi numeri identificativi?

Le società convenzionate sono INFOCERT, POSTE, TIM, SIELTE, le quali offriranno la gestione di tale numero gratuitamente per i primi due anni,  se l’attivazione sarà avvenuta prima del 31.12.2016. Quanto costerà far gestire il numero dello SPID, dopo? Una delle quattro società comunica, infatti, che ai proprii clienti tra le aziende la gestione costa ogni anno 36€. Quanto, per la semplice gestione di un numero identificativo, il docente dovrà sottrarre, ogni anno successivo, ai 500 € di prebenda?

Per attivare l’indentificativo dello SPID è richiesto che il docente comunichi alla società scelta il proprio numero di cellulare. Per quale motivo, in un periodo in cui gli hacker si dimostrano particolarmente efficienti, si obbligano i docenti a comunicare questo e altri dati personali a società terze, pena l’impossibilità di consumare?

2) dal 30 novembre, iscrivendosi sul sito cartadeldocente.istruzione.it e cominciando a scaricare, alla bisogna, singoli “buoni di spesa” stampabili, dell’importo desiderato, da usare presso “esercenti ed enti accreditati a vendere i beni e i servizi che rientrano nelle categorie previste dalla norma”. Le piccole librerie, i piccoli teatri, i piccoli editori, i piccoli negozi di materiale elettronico, riusciranno a entrare in questo sistema?

Visto che la privacy quest’anno va molto di moda, ci domandiamo anche perché il ministero voglia sapere i titoli dei libri che acquistiamo (il leggerli risulterà sempre più un difficile atto clandestino), degli spettacoli cui assistiamo e delle mostre che visitiamo.

Concludiamo con altre due domande maliziose: perchè la carta del docente è arrivata in prossimità del voto referendario? Perchè proprio adesso è arrrivato anche l’analogo bonus per i diciottenni?