Non solo per profitto: una riflessione sulla valutazione

Resoconto del convegno nazionale a Venezia
Fonte: http://www.gildains.it/

Nella splendida cornice veneziana dell’istituto superiore “Algarotti” si è tenuto il convegno nazionale, organizzato dal Centro studi della Gilda degli Insegnanti e dall’Associazione art. 33, dal titolo “Non solo per profitto”, che ha preso spunto dalla riflessione sul sistema formativo della sociologa Martha Nussbaum.

Quattro gli interventi che hanno affrontato il tema del sistema formativo e della sua relazione con la valutazione.

Il professor Lino Giove ha sottoposto all’attenzione dei numerosi docenti intervenuti la cornice concettuale nella quale collocare le riflessioni della Nussbaum e del sociologo Bauman. In una società di individui consumatori e collezionisti di sensazioni mancano forme stabili di politica, di produzione, d’istruzione; siamo in presenza di una società fluida in cui le relazioni e le identità sono entrate in profonda crisi e a questa realtà siamo chiamati a dare risposte. Ne va della democrazia e della possibilità di ricreare reti di comunità partecipativa.

L’analisi delle “capacità essenziali” indicate dalla Nussbaum e dei modelli di formazione della società è stata oggetto dell’intervento del professor Fabrizio Reberschegg, il quale ha dimostrato come la forbice fra il modello educativo della sociologa si distanzi marcatamente dal modello riduttivamente funzionalista dei sistemi di valutazione del merito adottati dalle società occidentali, Italia compresa.

A seguire, l’intervento del professor Gianluigi Dotti, responsabile del Centro Studi, il quale ha illustrato la genesi del nuovo percorso di valutazione (già in sperimentazione in 1300 scuole italiane, il 15% sul totale), voluto dal governo uscente: nome in codice “VALeS”, che dal prossimo anno scolastico dovrebbe essere esteso a tutto il sistema d’istruzione. Il relatore ha posto inoltre a confronto con una lettura sinottica i vari metodi di valutazione esistenti in Europa a dimostrazione che l’eterogeneità degli stessi non permette, a tutt’oggi, di indicarne uno come migliore degli altri: motivo in più per coinvolgere i docenti in un progetto condiviso di valutazione del sistema educativo, piuttosto che imporre loro dall’alto uno come il migliore dei sistemi possibili.

Ha chiuso i lavori l’intervento della professoressa Renza Bertuzzi responsabile di “Professione docente” che ha messo in rilievo la contraddizione italiana: infatti, seppure la Costituzione rappresenti un cardine guida dell’istruzione e sia intoccabile negli assi portanti, si è intervenuti lungo gli anni con provvedimenti che hanno minato la libertà d’insegnamento sancita dall’articolo 33. La libertà qui espressa, infatti, tutela le scelte metodologiche ed assegna agli stessi docenti un rilevantissimo mandato sociale. La scuola è un organo costituzionale ed è centrale per la democrazia, essa ha come compito la formazione della classe dirigente, attraverso la formazione del pensiero critico e la valorizzazione delle capacità a prescindere dal censo.