26.01.2021

Nell’articolo del collega Battilana dal titolo “L’abilitazione vaccinale”, pubblicato sul sito internet Associazione Docenti Art. 33 il 23 gennaio 2021,¹ si danno per scontati alcuni fatti che non lo sono affatto:²

1) Che il “vaccino” sia efficace.

Ma attualmente ma non ci sono prove, solo affermazioni delle case farmaceutiche produttrici (è un po’ come chiedere all’oste se il vino è buono), tra l’altro recentemente messe in dubbio sul British Medical Journal da Peter Doshi (professore presso l’University of Maryland).³

L’AIFA stessa ammette che i “vaccinati” possono comunque ammalarsi ed essere contagiosi.⁴

2) Che il “vaccino” non abbia effetti collaterali.

Anche in questo caso manca la documentazione perché mancano gli studi e il tempo necessario affinché gli effetti collaterali, eventualmente, si manifestino. Già diverse persone hanno palesato effetti collaterali a breve termine,^5,6 fino anche alla morte,^{7,8,9,10,11,12,13} e ad oggi nulla si può dire su quelli a lungo termine, che non è detto siano meno gravi.

Tanto basta, a mio parere, ad invocare il principio di precauzione per questa “vaccinazione”.

Non vorremmo certo rivivere il caso tristemente noto della talidomide, distribuito e venduto, sotto forma di miscela racemica, come farmaco “da banco” efficace e sicuro anche ai bambini e alle donne gravide, per scoprire successivamente che uno dei due enantiomeri è teratogeno con effetti devastanti sul feto.¹⁴

3) Che il “vaccino” sia veramente un vaccino (ecco il motivo delle virgolette).

In realtà si tratta di una terapia genica,¹⁵ mai sperimentata sugli esseri umani, di cui non si conoscono gli effetti.^{16,17,18,19,20,21,22,23}

Non può essere un vaccino, perché non contiene il virus, che tra l’altro non è mai stato isolato.

4) Che non ci siano altri rimedi per la malattia da coronavirus.

Tuttavia anche questa affermazione non corrisponde al vero, poiché ci sono diversi rimedi che si sono rivelati efficaci: ozonoterapia,²⁴ idrossiclorochina,^25,26,27,28 vitamina C,²⁹ desametasone,³⁰ enoxaparina,³¹ cure domiciliari,³² plasmaterapia.

5) Che la convenzione di Oviedo³³ non si applichi per il personale scolastico ovvero che una presunta salute collettiva prevalga sull’autodeterminazione dell’individuo sul proprio corpo.

In particolare all’articolo 2 del suddetto trattato si legge “Primato dell’essere umano. L’interesse e il bene dell’essere umano debbono prevalere sul solo interesse della società o della scienza”.

E ancora all’articolo 5 “Regola generale. Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato […] La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso”.

Paventando una sospensione dal servizio senza retribuzione, come fa Battilana, il consenso mi sembra obtorto collo più che libero.

Battilana ha poi impostato tutto il suo articolo come se vaccinarsi non fosse un obbligo per il personale docente, ma molto di più: un dovere morale (deontologia vaccinale), e propone addirittura di incentivare (con il FIS?) i docenti che acconsentono a farsi “vaccinare”.

Proposta che rispedisco al mittente, poiché da essa profondamente offesa e umiliata, e anzi: alla luce di quanto esposto sopra, io rivendico con forza la libertà di scelta, libera e informata (così come previsto nella già citata convenzione di Oviedo), e sto in guardia da chiunque cerchi di impormi “doveri morali” (che siano il vicario che prova a convincermi a fare la coordinatrice di classe per “il bene dei ragazzi” oppure che sia il Battilana che vorrebbe far accettare di buon grado questa “vaccinazione” per “il bene della comunità scolastica”).

Mi chiedo se la posizione di Battilana sia solo personale o se invece coincida anche con quella del sindacato che rappresenta.

Nel secondo caso rimarrei sconcertata dal fatto che la Gilda degli Insegnanti, sindacato che ho visto in più di una occasione andare controcorrente sbeffeggiando i potenti di turno:

a) Non metta al primo posto l’incolumità e la salute dei lavoratori della scuola, ma si sia bevuto la narrativa ufficiale senza nemmeno informarsi da professionisti non presenti nel libro paga delle aziende farmaceutiche.

b) Non denunci la drammatizzazione e amplificazione strumentale e interessata di dati ossessivamente diffusi al pubblico per mantenerlo in uno stato di soggezione, ansia, paura e instaurare una dittatura che da sanitaria si potrebbe estendere progressivamente a un controllo totale di ogni aspetto sociale, economico e politico

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Autrice:

Beatrice Bonfiglio, nata a Mirandola nel 1978, dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, nel 2003 si laurea in Chimica, con una tesi dal titolo “Progettazione e sintesi di un agente derivatizzante chirale per la determinazione dell’eccesso enantiomerico di 1,2-dioli”.

Dopo la Laurea lavora come chimico presso un’officina farmaceutica della bassa modenese.

Nel 2005 consegue l’abilitazione all’insegnamento in Chimica e tecnologie chimiche e in Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali nella scuola di I° grado.

Nel 2009 consegue il titolo di Dottore di ricerca in Chimica con una tesi dal titolo “Nuovi metodi di sintesi di acidi paraconici”.

Dal 2005 lavora come insegnante di Chimica e tecnologie chimiche e in seguito (e a tutt’oggi) come insegnante di Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali nella scuola di I° grado.

È iscritta alla Gilda di Modena dall’inizio della sua carriera come insegnante, dal 2011 è TAS dello stesso sindacato.

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Note: