Mozione dell’Istituto Belluzzi-Fioravanti di Bologna sulla “didattica a distanza”

Alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina
Alla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna
Alle Organizzazioni Sindacali
Agli organi di stampa locali

Il Collegio dei Docenti dellIIS Belluzzi-Fioravanti, riunito in modalità telematica il 13 giugno 2020, pur considerando che le diverse modalità didattiche adottate in questo periodo di emergenza che ha causato periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza, hanno consentito di mantenere una relazione umana ed educativa, con gli studenti e le studentesse,

RITIENE

che ogni forma di didattica adottata in tempo di sospensione della didattica in presenza, debba essere considerata una misura strettamente emergenziale.

Molti sono gli aspetti negativi della modalità a distanza verificati in questi mesi:

  1. non rappresenta, né sostituisce in alcun modo, il rapporto educativo in presenza;
  1. è discriminatoria, perché non riesce, per ragioni di carattere tecnico e socio-economico, a coinvolgere egualmente tutti gli studenti e tutte le studentesse;
  1. è particolarmente penalizzante per le persone più deboli, che alle lacune disciplinari spesso aggiungono un divario nelle capacità digitali o nelle infrastrutture necessarie;
  1. emargina, più delle altre, le discipline a carattere strettamente sperimentale, sia scientifiche, sia tecniche e professionalizzanti, che richiedono una didattica di laboratorio, da attuare in laboratorio. Discipline che rappresentano l’aspetto caratterizzante degli istituti Tecnici e Professionali
  1. non consente la libera e complessa relazione educativa nel processo di insegnamento-apprendimento, risultando più adatta ad un “insegnamento” di tipo trasmissivo, mai come in questo caso in modalità esclusivamente “frontale” passivo e standardizzato, limitando fortemente le opportunità di sviluppo del pensiero critico.
  1. consentite alle piattaforme digitali private (visto che il Ministero dell’Istruzione non ha attivato una piattaforma pubblica) di profilare a scopo di profitto privato intere comunità scolastiche.

considerato tutto ciò il Collegio dei Docenti

RICHIEDE

  • che a settembre la scuola riapra in sicurezza e in presenza, escludendo qualsiasi forma ibrida, metà classe in presenza e metà a distanza, per consentire, a fini sanitari, non un distanziamento sociale, inattuabile per definizione, in una comunità educante, ma il distanziamento interpersonale Sono pertanto necessari investimenti significativi per garantire interventi urgenti per modifiche, anche provvisorie, alla struttura interna degli edifici scolastici, con ampliamento delle aule e reperimento di ulteriori spazi, con l’impiego immediato di ogni edificio idoneo (ad esempio: scuole non più in funzione, cinema, teatri o chiese dismesse…) disponibile per accogliere le classi in condizioni di sicurezza.
  • che eventuali problemi di sicurezza siano affrontati anzitutto tramite una riduzione netta del numero di alunne e alunni con cui costituire le classi, con un investimento straordinario e dovuto, dopo anni di tagli alla scuola. Al momento però non sembra si stia andando in questa direzione, anzi gli Ambiti Territoriali Provinciali, in sede di definizione degli organici di diritto per l’a.s. 2020-21, stanno applicando il DPR 81/2009 (Riforma Gelmini) formando le classi iniziali con oltre 27 tra allievi e allieve, distribuendo i resti fino ad oltre 30 unità.
    È pertanto necessaria una revisione dei criteri di formazione delle classi, con una drastica riduzione del numero degli alunni e delle alunne, in ottemperanza alle norme di distanziamento previste dal decreto sulla sicurezza;
  • che il carico di lavoro del personale docente NON venga aumentato, come annunciato dalla Ministra Azzolina, mediante una rimodulazione dell’orario scolastico che prevedrebbe unità didattiche da 40 o 50 minuti, con conseguente recupero da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, su cui di fatto si scaricherebbe l’obbligo, di un aggravio delle condizioni di lavoro rispetto a quelle previste dal contratto collettivo nazionale.
    È pertanto necessario un aumento degli organici attraverso l’assunzione dei docenti e del personale ATA necessario, cominciando a stabilizzare le decine di migliaia di personale, che hanno consentito il funzionamento della scuola in questi anni;
  • che l’utilizzo di tutte le risorse interne alla scuola (ore di potenziamento e tutte le risorse legate al FIS) sia finalizzato, nell’arco dell’a.s. 2020/2021, ad attività e progetti legati all’aiuto degli alunni e delle alunne in difficoltà e alla ripresa delle attività didattica ordinarie.
  • che la ricerca e l’utilizzo di nuove risorse esterne alla scuola (dai PON ai finanziamenti di enti pubblici e soggetti privati) abbiano esclusivamente lo stesso obiettivo del punto precedente.