Gilda degli Insegnanti della Regione Campania: criticità e problematiche emerse nello svolgimento della “didattica a distanza” di cui al DPCM 4 marzo 2020

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA,
VIA PONTE DELLA MADDALENA N. 55, 80134 – NAPOLI

AL DIRETTORE GENERALE
DOTT.SSA LUISA FRANZESE


Oggetto: Modalità di svolgimento della “didattica a distanza” di cui al DPCM 4 marzo 2020. Criticità e problematiche emerse.


Preg.ma Dott.ssa Franzese,
con la presente questa Organizzazione Sindacale tiene ad evidenziarLe le svariate problematiche e/o criticità che – duole rilevarlo – stanno contraddistinguendo l’avvio della ‘didattica a distanza’ presso gli Istituti di tutto il territorio regionale campano, introdotta dal DPCM 4 marzo 2020.
E’ nell’ottica di questa Organizzazione Sindacale – pur con tutte le oggettive difficoltà derivanti dal gravoso momento che sta affliggendo il nostro paese – tenere costantemente aperto un dibattito tra i soggetti che quotidianamente, con tenacia e vigore, portano avanti il ‘Sistema Scuola’, un dialogo che renda possibile individuare le criticità che si palesano, da cui possano trarsi le opportune soluzioni che assicurino – tanto agli alunni che al personale scolastico – le migliori condizioni possibili di studio e lavoro.
Ebbene, sono alluvionali le segnalazioni pervenute alla scrivente che testimoniano la adozione, da parte di svariati Istituti Scolastici, di discutibili e finanche illegittime gestioni organizzative di questa delicata fase.
In particolare, nell’approntare metodologie di ‘didattica a distanza’, a titolo esemplificativo:
A) vi sono Istituti che impongono al personale docente l’utilizzo di piattaforme digitali di messaggistica istantanea (Whatsapp, Telegram, ecc.) e, conseguentemente, la forzosa creazione di chat ibride tra alunni e docenti, con l’indiscriminata condivisione di numeri telefonici privati e mail personali. Ciò compromette senza alcun motivo od utilità la privacy
dei docenti ma, ancor più, quella degli alunni (nella quasi totalità dei casi) minorenni;
B) vi sono Istituti che impongono unilateralmente al personale docente l’utilizzo di piattaforme digitali per la condivisione di materiali didattici, verifiche, ecc. nel rispetto dell’orario di servizio ordinario, secondo modalità imprecisate, in molti casi fantasiose ed illegittime, seppur in regime di “didattica a distanza”. Disposizioni che sembrerebbero
equiparare tout court una piattaforma digitale di condivisione ad una aula scolastica, il che, nel caso di specie, significherebbe costringere coattivamente gli alunni, oltreché i docenti, a circa 7 – 8 ore di schermo quotidiano, in violazione di ogni più basilare principio di tutela della salute e senza alcuna consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza e del Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione;
C) la più larga parte degli Istituti ha demandato ai singoli docenti l’adempimento delle complesse e farraginose operazioni di avvio delle piattaforme suddette, senza di fatto fornire alcuna assistenza né digitale, né telefonica, né di alcun tipo. E’ appena il caso di evidenziarLe che tali fasi hanno impegnato severamente – e continuano ad impegnare tutt’ora – i docenti per l’intero arco della giornata, dividendosi questi tra plurime comunicazioni alle famiglie sino a tarda ora, problemi di connessione, indisponibilità da parte degli alunni dei necessari dispositivi elettronici, difficoltà di accesso alle piattaforme,
supporto ai colleghi ove possibile, interpretazione delle sibilline direttive dei Dirigenti  Scolastici (fornite nella maggior parte dei casi tramite canali non ufficiali quali Whatsapp), richieste incessanti di chiarimenti da parte delle famiglie… insomma un “inferno a distanza” ravvicinata.
D) in molti Istituti, in questi primi giorni di avvio della d.a.d., sono state addirittura variate per ben 3 o 4 volte le indicazioni circa le piattaforme da utilizzare, i canali di comunicazione di cui avvalersi, con un immenso lavoro di gestione del personale docente, rivelatosi poi del tutto inutile, il che testimonia la profonda incertezza che sta caratterizzando queste prime fasi di avvio della ‘scuola a distanza’. D’altro canto, di certo vi è solo il costante e abnorme impegno profuso, per di più in molti casi invano, dal personale docente e dagli alunni con le loro famiglie.
E) alcune istituzioni scolastiche stanno chiedendo ai docenti di compilare settimanalmente una relazione sul lavoro svolto, indicando in maniera dettagliata gli argomenti trattati per ciascuna classe, ciò al fine di rispondere ad un monitoraggio richiesto dall’USR Campania in merito all quale non è stata fornita alcuna informativa alle OO.SS.;
F) alcuni dirigenti scolastici convocano riunioni in presenza di Coordinatori di Dipartimento, Coordinatori di Classe, Funzioni strumentali e staff per progettare la d.a.d mettendo a rischio la loro salute per raggiungere la sede di servizio.
Queste, invero, costituiscono solo esigua parte delle problematiche rappresentate a questa O.S..

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Ebbene, si pongono in evidenza alcuni preoccupanti aspetti:
– Gli Istituti, in persona dei rispettivi Dirigenti Scolastici, stanno andando ben oltre il dato normativo di cui al DPCM 4 marzo 2020, onerando il personale docente di mansioni contrattualmente non previste, di attività che impegnano gli stessi ben oltre le 18 o 24 ore settimanali, scaricando completamente su di essi la effettiva attuazione della didattica a distanza, pur a fronte di indicazioni sempre incerte, quasi mai ufficiali e/o formali e costantemente contraddistinte da “provvisorietà”.
– Si sta quotidianamente consumando un ingiusto sacrificio della Libertà di insegnamento dei docenti, di cui all’art. 33 Cost., in quanto ad essi vengono impartiti ‘ordini’ da eseguire, senza alcun confronto, senza alcuna discrezionalità nell’organizzazione delle “giornate scolastiche”.
– Si manifesta, altresì, in modo stridente la costante violazione del “diritto alla disconnessione” dei docenti, previsto dal CCNL di comparto, quotidianamente costretti per decine di ore all’utilizzo del proprio smartphone, anche in orario tardo-serale, circostanza ancor più afflittiva considerate le attuali restrizioni alla libera circolazione delle
persone.
– Ogni iniziativa intrapresa dai singoli Dirigenti Scolastici non è alcun modo condivisa e/o deliberata dagli organi collegiali di Istituto, contrariamente a quanto previsto dall’art. 7 del D. Lgs. n. 297/1994, che conferisce al Collegio dei Docenti il potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell’Istituto e, quindi, anche in materia di “didattica a distanza”.
– I docenti di svariati Istituti sono stati collocati coattivamente in “smart working”, con orari di servizio ordinario, benché il Decreto del 4 marzo 2020 non facesse alcun riferimento a ciò, né tanto meno al mantenimento di un “ordinario orario di servizio”.
– Tale farraginosa organizzazione da parte degli Istituti sta ingenerando negli alunni e nelle loro famiglie un progressivo senso di sfiducia verso il “Sistema Scuola” e, quindi, un conseguente scarso coinvolgimento di questi nella condivisione “a distanza”.

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Conclusivamente, ad avviso di questa O.S. si renderebbe necessario fornire ai docenti – e ancor prima alle scuole – chiare e serene indicazioni circa le procedure da seguire per avviare e gestire la didattica a distanza, nel rispetto della libertà di insegnamento, scongiurando che gli Istituti scarichino sulle spalle di questi i relativi oneri e responsabilità, evitando così il possibile contenzioso che potrebbe derivarne e soprattutto allo scopo di raggiungere l’obiettivo prefissato dal Governo e, cioè, quello di assicurare agli alunni la
regolare fruizione del proprio diritto all’istruzione, seppur in un periodo critico come quello attuale.
La scrivente O.S. resta a disposizione della S.V. per ogni confronto in merito.
Tanto si doveva.

Napoli,12/03/2020                                           La Coordinatrice regionale FGU
                                                                        prof.ssa Antonietta Toraldo