Diritto allo studio: da 10 a zero, in 5 secondi!

Un nuovo commissario politico si aggira per le stanze della Pubblica Istruzione: l’Ufficio Centrale di Bilancio (UCB) interno al MIUR, in pratica il Ministero delle Finanze, è intervenuto a cancellare, respingendo l’appello congiunto delle OO. SS. Regionali e dell’Ufficio Scolastico regionale, l’istituto contrattuale ormai consolidato da almeno 10 anni, dello “studio individuale”, all’interno del Contratto regionale dell’Emilia Romagna sul Diritto allo Studio.

Maria Curie occupata nello studio individuale (fonte: cameralook.it)

Finora, infatti, era possibile usufruire di un periodo fino a 10 giorni per la preparazione degli esami. Ora non più: il Ministero delle Finanze ha appunto respinto definitivamente il Contratto dell’Emilia Romagna, così come è avvenuto per altre regioni, proprio negando la legittimità dell’istituto dello “studio individuale”; verrà riconosciuto solo il giorno necessario per sostenere l’esame! Non è stata neppure accolta una proposta di mediazione assai ragionevole, e condivisa da tutto il tavolo regionale, di ridurre a 3 giorni in concomitanza con l’esame la fruizione del permesso. Inutile chiamarlo ancora Diritto allo Studio: ormai si è ridotto a un puro riconoscimento della frequenza alle lezioni!

I coniugi Lavoisier confrontano gli esiti dei proprii studii individuali (fonte: http://image.pbs.org)

Da 10 a zero, quindi, e all’improvviso: dopo che lo studio individuale era stato temporaneamente sospeso in gennaio, ora viene revocato definitivamente e tutto questo per la durata quadriennale 2017/2020. Come sindacati non firmeremo certamente questa cancellazione totale, motivabile solo per ragioni di risparmio contabile (laddove si conoscono tanti altri sprechi di danaro pubblico) e l’USR si è già predisposto a un atto unilaterale, nonostante sia noto il grave disagio che questa cancellazione totale creerà. Non cesseremo di opporci a questa misura, con interventi in tutte le sedi opportune, non escludendo neppure una richiesta all’ARAN di interpretazione autentica del Contratto, per capire se nelle questioni scolastiche e di studio sia il MIUR o il MEF il vero decisore politico. Per il momento, la risposta ci appare desolatamente scontata…