Prima e oltre la lettera dei 600 docenti universitarî “Contro il declino dell’italiano a scuola”

Riportiamo la trascrizione di un intervento all’odierno “Filo Diretto” della trasmissione di Radio Rai 3 “Prima Pagina” del nostro dirigente provinciale Flavio Tabanelli in merito alla lettera aperta dei seicento docenti universitarî indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, alla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e al Parlamento, per sollevare finalmente un problema di sostanza della scuola: quello della irresponsabile trascuratezza nell’uso della nostra lingua.


Walter Passerini: Bene, stanno arrivando un sacco di SMS. Vi ricordo che stiamo pubblicando tutti gli SMS che ci state inviando sul sito di Radio3. Ma ora sentiamo subito alcune telefonate. Pronto?

Flavio Tabanelli: Buongiorno. Sono Flavio, della Gilda degli Insegnanti di Modena.

Walter Passerini: Buongiorno. Della Gilda? La Gilda, lo ricordiamo è una delle associazioni di rappresentanza degli insegnanti. Prego…

Flavio Tabanelli: Sì, io ponevo un problema… Ce ne sarebbero tanti, sollevati in questi giorni grazie a questa lettera aperta… Io ponevo un problema perché non ho ancora trovato una risposta, ed è questo: « Quando negli anni abbiamo definito a livello europeo i modi con cui si deve insegnare e i modi con cui si deve valutare – e quindi tutto il sistema essenzialmente anglosassone di valutazione tramite quiz, risposte multiple e cose del genere -, il nostro Ministero ha mai contrapposto i metodi che vigevano 30-40 anni fa, o ancor meglio l’approccio della nostra Maria Montessori, per avere un vero confronto che fosse rispettoso delle varie tradizioni culturali? » Dobbiamo sempre ricordarci che il Rinascimento l’abbiamo fatto noi… Il mio punto di partenza è dall’alto, è questo: abbiamo sfide enormi da affrontare e ho l’impressione che la scuola sia stata depotenziata, in un certo senso anche volontariamente, e non sta funzionando come dovrebbe, rispetto, appunto, alle grandi sfide che tutti ricordano.
Ricordo anche che uno dei firmatarii dell’appello, il prof. Lucio Russo, quando uscì con il suo [pamphlet] “Segmenti e bastoncini” , più di [circa] vent’anni fa, era da solo nel portare avanti un attacco, molto profetico, alla tendenza che la scuola avrebbe avuto.
Poi aggiungo – ne parlavate stamattina -, che stanno crescendo queste esperienze di “scuola a casa”, di scuola parentale – io sono molto interessato a questi fenomeni, li seguo da vicino, perché per esempio ho voluto sperimentare i materiali montessoriani con i figli miei e i figli di altri, e sono efficaci – che rispondono, di nuovo, a un malessere che nella scuola si sente.

Walter Passerini: […] La ringrazio molto… Mi fa piacere che si parta da un tema di questo genere, perché è un tema che ha a che fare con la cultura del nostro Paese, che non può essere affrontato in modo banale, o tecnicistico, insomma… Il pullulare di quiz, di questionarii chiusi, ecc. è un dato caratteristico che ormai è arrivato dentro nelle università in modo, secondo me, sciagurato… Per esempio, ormai, è come andare a prendere la patente [di guida]: si fanno le crocette e la qualità del sapere e della conoscenza di un giovane attraverso una crocetta non è certamente spiegabile.
C’è un problema di qualità dell’insegnamento, che ha a che fare con le condizioni materiali in cui si trovano gli insegnanti, ma c’è [anche] un problema di cultura in generale. Noi abbiamo sicuramente avuto una deriva verso le tecnologie, come se fossero capaci di risolvere tutti i nostri problemi. Abbiamo avuto delle derive sull’inglese… Le chiamo “derive” non in senso negativo… Insomma, delle “direzioni”, ecco, per cui ci sono stati anni in cui dicevamo – [ricordo] le “Tre I” e così via – che bisognava assolutamente far tutto sull’inglese, e questo va bene… Le tecnologie nella scuola sono importanti, l’inglese è fondamentale e obbligatorio, ma l’italiano è più che obbligatorio! Ecco, c’è una retromarcia da questo punto di vista, forse perché, se la lingua è lo specchio del pensiero di un popolo, di una nazione, allora è evidente che la lingua maltrattata diventa pensiero debole, frantumato, frammentario, banalizzato. Questo è il grande rischio che noi abbiamo. Quindi si tratta sicuramente di fare campagna fin dai primi anni della scuola, si tratta però anche di fare corsi di formazione per gli insegnanti e, se posso dire… chiudendo rapidamente (perché non abbiamo più tempo) questa discussione […], direi che dobbiamo anche fare un esame e una maggior informazione/formazione per noi giornalisti, che spesso scriviamo peggio di chiunque altro, sui nostri giornali. Sentiamo un’altra telefonata…


Consigliamo di leggere i commenti alla lettera aperta sul sito del Gruppo di Firenze e di seguire l’intero dibattito in corso, ascoltanto integralmente la rassegna stampa “Prima Pagina” e il successivo “Filo Diretto” sia di oggi, sia della mattina di ieri, alla ricerca delle letture e degli interventi rilevanti.

5 febbraio 2017
Prima Pagina con Gianni Barbacetto

Filo Diretto con Gianni Barbacetto


6 febbraio 2017
Prima Pagina con Walter Passerini

Filo Diretto con Walter Passerini (0:00-5:27; 16:01-21:15; 24:30-30:15)

 


Per approfondimenti sull’approccio pedagogico montessoriano:

“La scoperta del bambino”: quattro letture di Laura Curino (Radio Rai 3)

AdAltaVoce_Curino_Montessori

(collegamento alternativo)

Voce biografica di Bruno Maida per “Wikiradio” (Radio Rai 3)

Wikiradio_Maida_Montessori

Biografia di Radio 24:

DestiniIncrociati_Montessori

da “Montessori 3.0: Educare alla libertà” (Radio Rai 3)

1. Gli inizi del lavoro…
(traccia alternativa)

2. I principi del metodo…
(traccia alternativa)

3. La scuola oggi mette davvero al centro il bambino?…
(traccia alternativa)

4. Il metodo Montessori oggi…
(traccia alternativa)

5. Il futuro del metodo Montessori…
(traccia alternativa)

da “Montessori 3.0: Tutto il potere ai bambini” (Radio Rai 3)

TuttoPotereBambini

Documentarî di Rai Storia

RaiStoria54_Montessori