La guerra dei bambini

I risultati di una secolare educazione all’odio iniziata con il conflitto franco-prussiano del 1870 che fu causa diretta sia della Grande Guerra sia dei totalitarismi che devastarono le scuole del Novecento
di Piero Morpurgo

01 Gennaio 2015 (1.9 MiB, 1501 downloads)

1915: la guerra cambia la scuola. Nei manuali delle scuole elementari si insegna che occorre educare alla disciplina, alla forza, al coraggio, all’ubbidienza perché solo così il bambino potrà diventare un buon soldato (1). Furono persino compilati abbecedari ispirati alle battaglie quali quello pubblicato da André Hellé con il titolo Alphabet de la Grande Guerre (2). Il primo conflitto mondiale fu la “guerra dei bambini”: in Inghilterra almeno 250.0000 furono arruolati, in Serbia morirono 23.000 bambini che ricevettero l’ordine di scappare verso il mare dove la marina italiana ne riuscì a salvare solo 9.000. Quando non si combatteva si doveva lavorare per sostenere l’esercito: in Italia, in Francia, in Inghilterra, negli USA come in Canada (3) i bambini non andavano più a scuola perché dovevano raccogliere fondi per l’esercito o lavorare per preparare viveri e rifornimenti. L’intero sistema educativo fu distrutto con conseguenze che ebbero effetti per decenni. Si inaugurò l’educazione all’odio; in Italia si insegnava che il Kaiser era il re degli animali e che i “tedeschi sono uomini cattivi e feroci” (4). Nel 1918 fu pubblicato a Cremona un opuscolo intitolato Pro resistenza interna: dettati per le scuole elementari ove si invitavano i bambini a studiare la crudeltà del nemico e a reagire in caso d’invasione. Le fiabe per bambini vennero ridisegnate tanto che la Bella addormentata nel bosco vedrà come protagonisti un soldato francese che accorre dalla principessa che indossa la coccarda francese (5). Dai diari degli insegnanti si apprende come le scuole non siano più centri di apprendimento bensì punti di assistenza per i profughi, per l’infanzia abbandonata, centri di smistamento di rifornimenti (6). Nelle aule e nelle case si incitava alla guerra, Kipling spinse il figlio malato ad arruolarsi a soli 16 anni e il ragazzo morì nel primo giorno di combattimento; la tragedia sconvolse il poeta che riconsiderò l’esaltazione del conflitto tanto che scrisse: If any question why we died / Tell them, because our fathers lied (se qualcuno vi chiede perché siamo morti rispondi perché i nostri padri mentirono). Non furono da meno gli insegnanti che, come narra Erich Maria Remarque inNiente di nuovo sul fronte occidentale, spinsero intere classi di ragazzi ad abbandonare i banchi di scuola per andare a combattere. Non mancarono le voci che denunciarono questa pedagogia che inspirava i bambini a partecipare agli stermini di massa, tra questi vi fu Ernest Friedrich che scrisse nel 1924 il libro Guerra alla Guerra, un testo corredato da immagini impressionanti che intendeva educare alla pace (7). La Grande Guerra fu il primo conflitto nella Storia che vide i bambini oggetto della propaganda bellica: a Natale del 1914 i negozi di Parigi vendevano per lo più giocattoli ispirati ai combattimenti (8). Il 1915 rappresentò uno dei più grandi inganni educativi: i sogni di potenza cancellavano gli incubi ed erano sogni imposti ai bambini come quello dell’ Histoire d’un brave petit soldat, la storia di un bambino che lascia i suoi giochi e la famiglia per sterminare il nemico (9). La propaganda fa già intuire quel che poi capiterà: En guerre invitava i bambini, già nel 1915, a bruciare i libri di culture diverse e il nemico (10). Questi furono i risultati di una secolare educazione all’odio iniziata con il conflitto franco-prussiano del 1870 che fu causa diretta sia della Grande Guerra sia dei totalitarismi che devastarono le scuole del Novecento.
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(1) G. Caverzan, Lezioni pratiche di nozioni varie. Per gli insegnanti delle scuole elementari, Milano 1933.
(2) Digitalizzato in http://ufdc.ufl.edu/WOLF004875/00001
(3) http://www.warmuseum.ca/firstworldwar/history/life-at-home-during-the-war/the-home-front/the-childrens-war/
(4) http://www.piacenzaprimogenita150.it/getFile.php?id=331
(5) En guerre. French illustrators and the World Warhttp://www.lib.uchicago.edu/e/webexhibits/enguerre/children.html
(6) http://www.vindelle.fr/histoire-et-patrimoine/pendant-la-guerre-1914-1918-linstitutrice-madame-jeanne-suraud-raconte/
(7) https://libcom.org/forums/history/war-against-war-shockingly-powerful-ww1-photographs-ernst-friedrichs-classic-anti
(8) http://www.historial.org/Musee-collection/Collection/Collections-thematiques/Les-poupees-en-guerre
(9) http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k54759380/f2.image
(10) http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k65116692/f13.image

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